Pietro Sarcinella – Studio  Sant'Elmo Ginecologo Napoli
Chirurgia estetica

Vediamo insieme quali sono gli inestetismi cutanei più comuni.

Smagliature

Piccole lesioni cutanee dovute ad un’eccessiva tensione della pelle, prodotta in risposta al cedimento del connettivo che la sostiene a causa della progressiva destrutturazione delle fibre di collagene, che ne costituisce l’impalcatura. 

Cellulite

Inestetismo che compare su zone come cosce e glutei,, tramite fossette irregolari, dall’effetto materasso. La ritenzione idrica, invece, indica la tendenza a trattenere liquidi nell’organismo, in zone come addome, cosce, glutei, e in alcuni casi anche le braccia.

Nei

Sono piccole escrescenze cutanee, generalmente scure, derivate da alcune cellule che producono il pigmento della pelle (melanociti).

La maggior parte delle persone presenta nei, ma la tendenza a sviluppare nei atipici a volte è ereditaria.

I nei e i nei atipici che cambiano notevolmente dovrebbero essere esaminati tramite biopsia per l’eventuale presenza di melanoma.

La maggior parte dei nei non cancerogeni (benigni) non richiede trattamento, ma i nei che arrecano disagio o problemi estetici possono essere rimossi con un bisturi in anestesia locale.

Le cellule della pelle e il tessuto sottostante possono accumularsi e causare neoformazioni. Le neoformazioni possono essere rialzate o piatte e avere una colorazione che varia dal marrone scuro o nero al color pelle o rosso. Possono essere presenti alla nascita o svilupparsi successivamente.

Se la crescita è controllata e le cellule non si diffondono in altre sedi dell’organismo, la neoformazione cutanea (tumore) è di tipo benigno (non canceroso). Se la crescita non è controllata, il tumore è canceroso (di natura maligna) e le cellule invadono il tessuto normale e possono anche diffondersi (metastatizzarsi) in altre parti dell’organismo.

La maggior parte delle neoformazioni cutanee è benigna.

Angiomi

Sono tumori benigni vascolari che interessano la cute e il tessuto sottocutaneo. Essendo formazioni innocue e generalmente asintomatiche, sono considerati degli inestetismi della pelle. L’angioma cutaneo appare come una protuberanza composta da molteplici vasi sanguigni intrecciati tra loro. Possono essere congeniti o acquisiti, un terzo degli angiomi è già presente al momento della nascita e due terzi compaiono entro le prime tre settimane di vita.

Cheratosi

E’ il termine con cui i medici indicano qualsiasi condizione caratterizzata da un’eccessiva crescita dello strato corneo della pelle.

Rughe

come le evidenti rughe di espressione, sono dei microsolchi che si formano sulla pelle a causa del cedimento dei tessuti e la progressiva minor produzione di collagene ed elastina, costituenti l’impalcatura proteica naturale della cute. In tal caso si utilizza acido ialuronico reticolato.

ma possiamo citare anche lassità cutanea e adiposità localizzate. Come per il viso, le cause risiedono nell’invecchiamento cellulare o in uno di stile di vita scorretto.

In particolare, i metodi evidenziabili sono l’asportazione laser, l’asportazione chirurgica e la biopsia cutanea. Andando più nel dettaglio per quanto riguarda l’asportazione laser, questa è possibile effettuarla per tutti quegli inestetismi come nei, angiomi.

Cisti sebacea

E’ classificata come una neoformazione sottocutanea, di natura benigna, che è causata dall’occlusione di un tipo di ghiandola presente in diverse parti del corpo, quella sebacea, appunto. La comparsa di una cisti, dunque, è possibile in qualunque momento della vita dell’individuo e praticamente in qualsiasi parte del corpo. Sono però più frequenti le cisti al colloschiena e testa: la neoformazione cutanea sul cuoio capelluto è davvero molto comune.

Lipomi

Nella stragrande maggioranza dei casi i lipomi hanno una natura benigna.

Verruche

Si contraggono a causa dell’azione dell’HPV, virus del papilloma umano. Normalmente esso è un normale ospite del nostro corpo, ma in determinate condizioni può moltiplicarsi e manifestarsi patologicamente sulle mucose (soprattutto genitali) oppure sul tessuto epiteliale. Possono anche avere natura maligna, come i melanomi.

Come si rimuove una neoformazione?

In presenza, invece, di neoformazioni più estese come cisti o lipomi l’intervento d’elezione è quello dell’escissione chirurgica in anestesia locale tramite incisione della cute e conseguente svuotamento della neoformazione, avendo cura di togliere l’intera capsula. Una volta eseguito l’intervento il medico applica dei punti di sutura riducendo al minimo la dimensione della futura cicatrice.

Addominoplastica Estesa

L’addominoplastica estesa consiste in un intervento di chirurgia plastica nella zona dell’addome e serve a ridare una forma armonica alla regione interessata dall’operazione. L’obiettivo non è solo una semplice riduzione del volume della parete addominale, ma l’ottenimento di un addome armonico e bilanciato.

Lo scopo di questo intervento è quello di ottenere, tramite un’incisione orizzontale sopra la regione pubica che va da una spina iliaca a un’altra, l’asportazione e l’eliminazione di uno strato cutaneo adiposo sotto-ombelicale.

Questo intervento ha come conseguenza la separazione dell’ombelico dall’addome, uno scollamento cutaneo esteso dalla regione superiore sovra-ombelicale fino al livello dello sterno e lo spostamento verso il basso di questo lembo di pelle che deve raggiungere la parte bassa dell’addome, nella zona sovra-pubica, dove viene effettuata la sutura. L’ombelico successivamente viene riposizionato aprendo una fessura nella regione addominale superiore tesa. Per ottenere il migliore risultato possibile in questo intervento, è necessario che il lembo di pelle sopra l’ombelico possa essere abbassato senza problemi, cercando di creare una cicatrice il più vicino possibile alla zona pubica. La trazione della pelle non deve essere eccessiva per evitare di avere complicazioni post-operazione o provocare una tensione cutanea eccessiva a livello pubico, con rischio di rottura dei punti di sutura. Per questo intervento è, quindi, necessario valutare quanto sia possibile o meno tendere il lembo di pelle sopra la regione ombelicale verso il basso senza rischi eccessivi.

Questo tipo di intervento chirurgico ha come difficoltà quella di gestire la presenza, lo spostamento e il riposizionamento dell’ombelico al centro dell’addome alla fine dell’operazione. Per permettere di avere un ombelico ben posizionato è necessario modellare nuovamente la regione addominale attorno ad esso. Questa tecnica ha come complicazione il fatto di provocare una cicatrice circolare intorno all’ombelico che spesso è molto visibile e poco estetica. Ci sono strategie che permettono di ottenere un ombelico più naturale con cicatrici, non più evidenti, ma nascoste al suo interno.

Addominoplastica del livello sotto-ombelicale senza intervento sull’ombelico

Questi interventi vengono eseguiti quando è presente un eccesso di pelle sotto la regione ombelicale. Se la cute presenta cicatrici o smagliature e se l’addome non ha particolari problemi strutturali, si può eseguire un intervento sulla regione bassa della parete addominale. In questo tipo di interventi non si va a lavorare sull’ombelico né con una trasposizione né con un disinserimento. Queste tecniche si sono sviluppate grazie all’avvento della liposuzione, associando interventi di addominoplastica con l’utilizzo della liposuzione.

Aumento del seno con protesi

L’intervento avviene in Day Surgery, ovverossia la paziente si ricovera il mattino e dopo circa sei ore torna a casa.

L’Intervento dura circa 90 minuti.

L’inserimento delle protesi mammarie avviene attraverso un’incisione lungo il margine areolare inferiore o superiore di circa due centimetri.

Dopo aver praticato le incisioni,  si inseriscono le protesi in sede sottoghiandolare o sottomuscolare o entrambe. Si applica un bendaggio che viene rimosso dopo circa 7 giorni mentre la sutura si riassorbe da sola senza bisogno di rimuovere il filo di sutura. Il grafico di cui sopra si riferisce ad un aumento con mastopessi ,ovverossia allo spostamento dell’areola mammaria nella sede giusta. Questo anche per correggere le eventuali asimmetrie.

Il risultato dopo dieci giorni dall’intervento è visibile nella foto sottostante

Quando il seno e’ leggermente caduto si può sollevarlo solo con la MASTOPESSI eseguita in anestesia locale generalmente..In tal caso lo si può aumentare di volume o meno. Le foto di cui sopra si riferiscono ad entrambi gli interventi in contemporanea.

Paziente B prima e dopo intervento

prima dell'intervento(ant.) prima dell'intervento(dx)
mastoplastica sottomuscolare dopo(sx)
dopo

Paziente C prima e dopo l’intervento

PazienteCprima PazienteCdopo

Paziente D prima e dopo intervento

ma1
ma2

Paziente E prima e dopo intervento

Paziente D prima e dopo intervento

Obiettivi

MastoplasticaAumentare il volume del seno in donne affette da ipoplasia (insufficiente sviluppo della ghiandola mammaria) e riempire un seno vuoto e  prolassato e/o innalzare il capezzolo e la mammella.

Tecnica dell’intervento

Incisione lungo l’areola, nel tratto in cui la cute cambia colore. Attraverso questa apertura si inserisce la protesi che va a sistemarsi tra la ghiandola e il muscolo pettorale.

Durata dell’intervento

Dai 60 ai 90 minuti circa.

Tempo di ricovero

9 ore

Il dopo-intervento

Si procede a bendaggi ad azione compressiva che vengono rimossi dopo circa sette giorni. E’ importante che non si facciano sforzi eccessivi e movimenti ampi delle braccia durante questa settimana. Rare sono le complicazioni. Per evitare l’indurimento del seno vengono usate protesi testurizzate e consigliati massaggi linfodrenanti post operatori. La mastoplastica non pregiudica in alcun modo la possibilità di allattamento. Dr. Pietro Sarcinella   TIPI DI IMPIANTI PROTESI

Protesi sottoghiandolareprotesi 2

 

lifting braccia

La tecnica chirurgica usata nell’intervento di otoplastica agisce sulla cartilagine auricolare delle orecchie che viene rimodellata.
La cicatrice rimane dietro l’orecchio.
I risultati sono visibili dopo l’intervento e diventano definitivi dopo 2-3 settimane, quando le orecchie ritornano morbide ed elastiche come prima.
Dopo l’operazione di otoplastica viene applicata una medicazione modellante e lievemente compressiva da tenere per 2 giorni.
Successivamente è consigliabile che il paziente, mentre dorme indossi per 2-3 settimane un’apposita fascia chirurgica.

otoplastica 1

lifting cosce

La liposuzione consente di eliminare alcuni chilogrammi di grasso tramite aspirazione, con piccole incisioni di alcuni mm a cui segue l’inserimento sottocutaneo nel tessuto di cannule. Per quanto riguarda la grandezza del diametro delle cannule sono state utilizzate di varie forme. L’aspirazione può avvenire con diversi strumenti, aspiratore, siringa semplice da azionare manualmente. Inoltre esistono apparecchiature di lipoaspirazione che possono oltre ad aspirare utilizzare ultrasuoni, vibrazioni, getti d’acqua per meglio sciogliere i grassi. L’intervento viene eseguito in day hospital, in anestesia locale nel caso vengano aspirate poche decine di cc.

La quantità di grasso asportata cambia a seconda dei casi, si parla di steataferesi quando si viene a superare i 10 litri, in tali casi occorre seguire la persona anche i 2-3 giorni successivi all’intervento.

Esiste anche la liposuzione laser che consite nell’aspirazione (assistita) degli adipociti mediante ordinaria cannula, dopo aver sciolto il grasso con l’introduzione di un ago spesso 1 mm, senza incisioni con bisturi, che emette un raggio laser di bassa potenza (nell’ordine dei μW). il laser emette lunghezze d’onda realizzate appositamente per “colpire” le cellule grasse ( 630nm – 680nm), dirette sulla zona interessata per una durata variabile dai 10 ai 30 minuti.

Dal XXI secolo le complicanze che si registrano dopo l’operazione vengono definite trascurabili.Esse dipendono spesso dalla parte del corpo interessata Ad esempio la liposuzione localizzata alla caviglia rimane una delle più difficili dove l’edema post-operatorio si risolve molto più lentamente rispetto al resto del corpo. Fra le altre complicazioni si riscontrano cambiamento del colore della pelle, infezioni, seroma. L’ipotensione viene registrata se si aspirano almeno 2.000 ml.[9]

Liposcultura

liposuzione1

La mastoplastica riduttiva è l’intervento atto a ridurre un seno molto grande.
Una mammella dalle dimensioni eccessive e troppo grandi, potrebbe infatti causare problemi di schiena, di peso e di natura funzionale.

La mastoplastica riduttiva viene usata proprio per eliminare questi problemi causati da ipertrofia ghiandolare o adiposa, risolvendo anche le dinamiche legate all’incurvamento della colonna vertebrale, della colonna cervico-toracica, nonché alla macerazione della cute.La mastoplastica riduttiva è sconsigliata in presenza di: insufficienza venosa, obesità, diabete, malattie cardiache. L’intervento va inoltre evitato nei 4-5 giorni prima delle mestruazioni. La terapia a base di antibiotici invece si comincia il giorno prima dell’intervento chirurgico e si sospende almeno quattro giorni dopo.
L’intervento di mastoplastica riduttiva si effettua in clinica con anestesia totale e alla fine dello stesso la paziente avrà delle cicatrici. Dopo l’intervento invece si effettuano dei drenaggi per uno o due giorni, mentre i punti di sutura vengono eliminati dopo 8/10 giorni circa.

mesoterapiaLa mesoterapia è un metodo di somministrazione dei farmaci ideato dal medico francese Michel Pistor nel 1952.
I farmaci, iniettati nel derma e nel sottocutaneo o distribuiti sull’epidermide per mezzo di appositi aghi di 4 mm di lunghezza e 0,4 mm di diametro (aghi di Lebel), possono essere tradizionali, omeopatici, vitamine, minerali o amminoacidi.
Il vantaggio di tale tecnica consiste nel poter utilizzare minime dosi di principio attivo, che restano concentrate nel sito di azione desiderato, hanno un effetto prolungato nel tempo, e diffondono nel resto dell’organismo in quantità irrilevabile con conseguente riduzione al minimo di effetti collaterali.

Campi di applicazione

Le principali applicazioni cliniche della mesoterapia comprendono le seguenti:

  • Reumatologia
  • Rachialgie
  • Coxalgie
  • Gonalgie
  • Periartrite scapolo-omerale
  • Rizoartrosi trapezio metacarpale
  • Artrosi delle mani
  • Affezioni algiche del piede
  • Traumatologia sportiva
  • Lesioni contusive
  • Lesioni distorsive
  • Lesioni da sforzo
  • Tendinopatie
  • Complicanze post-traumatiche
  • Arteriopatie
  • Sindrome di Raynaud
  • Arteriopatie obliteranti arti inferiori
  • Piaghe da decubito
  • Flebolinfopatie
  • Infufficienza venosa e/o linfatica cronica degli arti inferiori
  • Sindromi post-trombotiche
  • Flebolinfedemi
  • Ulcere flebostatiche

Per la cellulite

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RinoplasticaLa rinoplastica è l’intervento chirurgico che permette di rimodellare il naso.
In particolare si intende la modifica della forma strutturale esterna, che può essere eseguita sia per ragioni estetiche, sia per correggere aspetti funzionali legati a disturbi respiratori.
La rinoplastica fu per la prima volta sviluppata da Susruta, medico vissuto in India nel VI secolo a.C., che per primo descrisse un intervento nell’opera Susrutha Samhita. Lui e i suoi discepoli utilizzavano la rinoplastica per ricostruire i nasi che erano amputati come punizione per i crimini commessi.
La rinoplastica viene effettuata in anestesia locale con sedazione, o generale e va a modificare la forma del naso intervenendo sullo scheletro osseo e cartilagineo
Rinoplastica chiusa
Questa tecnica operatoria viene effettuata attraverso delle piccole incisioni effettuate all’interno del naso, attraverso le quali, con gli appositi strumenti, e con tecniche che variano secondo come si vuole modificare la piramide nasale, viene modificata la componente ossea e cartilaginea dello scheletro nasale.
Rinoplastica aperta
La rinoplastica aperta è una variante della rinoplastica chiusa, e si esegue incidendo la cute della columella alla base del naso. Vengono quindi totalmente esposte le cartilagini della punta ed il dorso del naso.
La rinoplastica aperta, è più complessa della rinoplastica chiusa, ma è più precisa, perché le strutture nasali possono essere modificate alla vista del chirurgo. La rinoplastica con tecnica aperta comporta un intervento leggermente più lungo rispetto alla tecnica chiusa e la presenza di una piccola cicatrice esterna.
Rinoplastica con e senza tamponi
Nella rinoplastica con i tamponi al termine dell’intervento chirurgico questi vengono introdotti nelle fosse nasali per favorire l’emostasi e per mantenere in sede i frammenti di cartilagine rimodellati. I tamponi inseriti nelle fosse nasali subito dopo l’intervento chirurgico devono essere rimossi a distanza di uno o due giorni dall’intervento.
Nella rinoplastica senza tamponi si usano speciali sostanze, come la colla di fibrina, che sostituiscono i tamponi dal punto di vista funzionale, eliminando l’operazione di rimozione degli stessi nella fase post-operatoria e permettendo di respirare dal naso fin dal termine dell’intervento. L’unica medicazione protettiva visibile consiste in una piccola placchetta metallica posizionata sul naso e coperta da un cerotto.

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