Pietro Sarcinella – Studio  Sant'Elmo Ginecologo Napoli
Test di Mack

La mucosa vaginale e’ un recettore assai sensibile agli ormoni ovarici, sopratutto agli estrogeni.Lo spessore della mucosa, che e’ sottile nell’eta’ infantile e nella senescenza, aumenta notevolmente nell’eta’ feconda come denota la pluristratificazione dell’epitelio.Nella donna adulta e’ possibile riconoscere varie stratificazioni dell’epitelio pavimentoso della vagina.

 

Il test o prova di Mack e’ atto a valutare il grado di attivita’ estrogenica in base al contenuto in glicogeno dello striscio vaginale.

 

E’ noto infatti che gli estrogeni favoriscono l’accumulo di glicogeno nell’epitelio della mucosa vaginale, e che d’altro canto il glicogeno costituisce il pabulum del b. vaginale acidofilo di Doderline. In tal modo, quanto e’ piu’ alta la carica estrogenica, tanto maggiore sara’ il contenuto in glicogeno e per conseguenza lo sviluppo del b. di Doderline e l’acidofilia vaginale: questa e’ legata al contenuto in acido lattico che e’ in media dello 0,53%.

 

L’indice colpocitologico presenta valori superiori all’unita’ (tra 1,17 e 1,6).

 

Il test di Mack si esegue colorando il vetrino con il liquido di Lugol in modo tale che il glicogeno venga svelato dalla colorazione bruno-carico che da’ con lo iodio. Nei casi di deficit estrogenico tale colorazione manca ed ha aspetto giallo-pallido mentre e’ grigio- intensa nell’iperestrinismo. Ha significato orientativo della situazione ormonale analoga a quella della iodiopositivita’ con il test di Shiller.

 

Cio’ e’ chiaramente spiegato nel testo “DIZIONARIO GINECOLOGICO” ragionato e con eponimi, del Dr.G.Brigati e G.L. Grismondi, (seconda edizione-edito dalla PICCIN NUOVA LIBRARIA SPA-DEA Store-Hoepli.it-IBS, Libreriauniveritaria.it-Amazon UK-la Feltrinelli.it).Inoltre si puo’ consultare il testo di Moracci E. :” Ostetricia e Ginecologia”, Idelson, 11-868.