Pietro Sarcinella – Studio  Sant'Elmo Ginecologo Napoli
Malattie sessualmente trasmesse

Ognuna di queste malattie merita una attenta attenzione da parte del ginecologo che valuterà attentamente caso per caso gli accertamenti da effettuare e le relative terapie.

  • Gonorrea
  • Sifilide
  • Chlamydia trachomatis
  • Ureaplasma urealyticumè
  • Mycoplasma genitalis e Mycoplasma hominis
  • Trichomonas vaginalis
  • Virus del papilloma umano o HPV che può dare, a seconda del sierotipo, condilomi o essere cause dirette del carcinoma della cervice uterina, come lo sono gli HPV 16 e 18
  • HSV 1 e 2, i virus erpetici
  • AIDS, dovuta a infezione da retrovirus HIV
  • Epatite C
  • Epatite B

Le infezioni genitali sono una evenienza piuttosto frequente nella donna e sono causa di fastidiosi disturbi.
Alle volte, ma fortunatamente solo alcune di esse (Chlamydia, Gonorrea ecc.), possono determinare complicanze piuttosto serie come ad esempio l’infertilità.
La diagnosi può avvenire mediante visita (ad esempio per la Candida), mediante striscio a fresco (ad esempio per la Candida e per il Trichomonas), oppure mediante tamponi vaginali mirati.
I sintomi e la terapia da effettuare dipenderanno dalla natura dell’agente patogeno.
In base alla localizzazione dell’infezione si parla di vulviti (infezione della vulva ovvero dei genitali esterni) vaginiti (infezione della vagina), cerviciti (infezione della cervice uterina), endometriti (infezione dell’endometrio), annessiti (infezione delle ovaie e/o tube).
Le annessiti possono comportare alterazioni permanenti delle tube determinando così, in un certo numero di casi, una sub-fertilità o una infertilità.
Le malattie sessualmente trasmesse sono prevenibili mediante utilizzo di contraccettivi di barriera (preservativo). La pillola anticoncezionale non protegge da tali infezioni.
Di seguito sono riportate le più frequenti infezioni genitali.

 

Candidosi

Cause e complicanze

La Candida (che può essere di tipo albicans, glabrata, krusei, ecc.) è un fungo che vive normalmente nell’ambiente vaginale. In alcune condizioni (stress, abbassamento delle difese immunitarie, uso di antibiotici) prolifera scatenando un’infezione.
L’infezione può venire contratta anche con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto.
L’infezione può interessare esclusivamente la cervice uterina, la vagina e/o i genitali esterni (cervicite, vaginite, vulvite).
L’infezione è molto frequente e tende a recidivare.

Sintomi

Prurito intenso, bruciore, perdite biancastre (simili a ricotta).

 

Trichomonas vaginalis

Cause e complicanze

Il Trichomonas è un microrganismo (un protozoo) che viene contratto generalmente con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto. Esistono però anche più rare forme di trasmissione (asciugamani o indumenti intimi infetti, inquinamento dei servizi igienici ecc.).
L’infezione può interessare esclusivamente la cervice uterina e/o la vagina (cervicite, vaginite).
L’infezione è frequente e tende a recidivare.

Sintomi

Bruciore e prurito, perdite grigio-giallastre schiumose e fluide.
Talora possono esserci associati anche dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali) e sintomi di infezione urinaria (bruciore alla mizione, minzione frequente ecc.)

 

Gardnerella vaginalis (vaginosi)

Cause e complicanze

La Gardnerella è un batterio che viene contratto generalmente con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto. Esistono però anche più rare forme di trasmissione (asciugamani o indumenti intimi infetti, inquinamento dei servizi igienici ecc.).
La Gardnerella può anche essere presente in vagina senza dare alcun sintomo. In caso di riattivazione può dare i classici sintomi. L’infezione, per questa ragione, può non essere connessa direttamente ai rapporti sessuali.
L’infezione può interessare esclusivamente la cervice uterina e/o la vagina (cervicite, vaginite).
L’infezione è frequente e tende a recidivare.

Sintomi

Perdite grigio-verdastre o grigio-giallastre abbondanti e dense, tipicamente maleodoranti (odore di “pesce marcio”).
Assenza di bruciore e prurito.

 

Chilamydia trachomatis

Cause e complicanze

La Chlamydia è un batterio che viene contratto con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto.
L’infezione può interessare la cervice uterina (cervicite) ma anche l’endometrio (endometrite) e le tube (salpingite/annessite).
Più raro l’interessamento dell’uretra (uretrite), dell’ano (proctite) e delle ghiandole del Bartolini (ghiandole poste a lato dell’introito vaginale).
L’eventuale interessamento delle tube può determinare danni che possono portare all’infertilità.
Nel maschio interessa l’uretra (uretrite), l’epididimo (epididimite) e la prostata (prostatite).

Sintomi

L’infezione da Chlamydia nel maschio è spesso asintomatica.
Nella donna può determinare perdite giallo-grigiastre e raramente bruciori e dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali).
In fase avanzata di infezione (con annessite clinicamente manifesta) anche febbre e dolori addominali.
Assenza di prurito.

 

Germi comuni

Streptococchi, Stafilococchi, Escherichia Coli, Enterococchi, Mycoplasma, Ureaplasma, ecc.

Cause e complicanze

Le infezioni da germi comuni vengono contratte con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto ma anche secondo altre modalità.
L’infezione può interessare la vagina (vaginite), la cervice uterina (cervicite) ma anche l’endometrio (endometrite) e le tube (salpingite/annessite).
L’eventuale interessamento delle tube può determinare danni che possono portare all’infertilità.

Sintomi

Le infezioni da germi comuni possono determinare perdite giallo-grigiastre.
In alcuni casi possono comparire bruciori e dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali).
In fase avanzata di infezione (con annessite clinicamente manifesta) anche febbre e dolori addominali.

 

Gonorrea

Cause e complicanze

La gonorrea è determinata da un batterio detto Gonococco che viene contratto con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto.
L’infezione può interessare la cervice uterina (cervicite) ma anche l’endometrio (endometrite) e le tube (salpingite/annessite).
L’eventuale interessamento delle tube può determinare danni che possono portare all’infertilità.
Possibile l’interessamento dell’uretra (uretrite), dell’ano (proctite) e delle ghiandole del Bartolini (ghiandole poste a lato dell’introito vaginale).
Nel maschio interessa l’uretra (uretrite), l’epididimo (epididimite) e la prostata (prostatite)

Sintomi

L’infezione da Gonococco nel maschio è spesso asintomatica.
Quando evidente si manifesta con uno scolo di materiale purulento dall’uretra.
Nella donna può determinare perdite giallastre purulenti, bruciori, prurito e dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali).
In fase avanzata di infezione (con annessite clinicamente manifesta) anche febbre e dolori addominali.

 

Sifilide (LUE)

Cause e complicanze

La sifilide è determinata da un microrgasnismo detto Treponema Pallidum che viene contratto con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto.
L’infezione può interessare inizialmente i genitali esterni e/o più raramente la vagina e la cervice (sifilide primaria) dando origine ad una tipica lesione (sifiloma primario) nodulare-ulcerativa.
Se non correttamente trattata o se non diagnosticata può estendersi ad altri distretti a distanza anche di anni (sifilide secondaria e sifilide terziaria)

Sintomi

La sifilide è spesso asintomatica e il sifiloma primario viene scoperto nel corso di una visita ginecologica.
Sintomi possibili sono il bruciore e la dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali) in relazione alla sede della lesione.

 

Human Papilloma virus (HPV)

condilomavulvareIl papilloma virus umano o HPV (acronimo di Human Papilloma Virus) è un virus appartenente al gruppo dei papillomavirus. È un virus nudo, quindi senza pericapside, dotato di genoma a DNA circolare a doppio filamento. Appena entrato dentro le cellule fa esprimere alcuni geni detti “early” (indicati con la lettera E) che servono a modificare il metabolismo della cellula infettata per metterlo al servizio dell’HPV, il quale poco prima della fuoriuscita dalla cellula fa sintetizzare altre proteine dette “late” (indicate con la lettera L) che sono in particolare due proteine strutturali, che associandosi tra loro formano la struttura icosaedrica del capside virale (formato da 72 capsomeri). Le infezioni da HPV sono estremamente diffuse e possono causare malattie della pelle e delle mucose.

Le proteine precoci del virus hanno lo scopo di favorire la crescita e la divisione della cellula; HPV può infatti replicare solo nelle cellule in replicazione, in quanto non codifica per una sua DNA polimerasi e ha bisogno della polimerasi della cellula ospite (che viene sintetizzata nelle cellule in attiva divisione). Le cellule bersaglio del virus sono per questo gli epiteli della cute e delle mucose, che si rigenerano in continuazione. A seconda del luogo dell’infezione si avranno dunque verruche nella cute e papillomi nelle mucose. La patogenesi è dunque la crescita cellulare indotta dal virus negli strati basale e spinoso degli epiteli.

Si conoscono oltre 100 tipi di HPV, dei quali la maggior parte causa malattie non gravi, quali ad esempio le verruche cutanee. Alcuni tipi di HPV possono tuttavia causare tumori benigni quale il condiloma genitale e anche maligni quale il cancro al collo dell’utero, al cavo orale, all’ano, all’esofago , alla laringe . I condilomi, generalmente provocate dal virus HPV, sono delle escrescenze della pelle di tipo verrucoso che colpiscono di preferenza le zone genitali, sia nel maschio (glande, meno frequentemente sotto il prepuzio, corpo del pene e scroto) sia nella femmina (perineo, vulva, vagina e cervice uterina).

Tutti i tumori del collo dell’utero sono causati dall’HPV. I tipi di virus del papilloma umano possono venir suddivisi in HPV a basso rischio, i quali attaccano la cute (6, 11, 42, 43, 44) e HPV ad alto rischio, i quali attaccano le mucose (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68). Si calcola che oltre il 70% delle donne contragga un’infezione genitale da HPV nel corso della propria vita, ma la grande maggioranza di queste infezioni è destinata a scomparire spontaneamente nel corso di pochi mesi grazie al loro sistema immunitario. Solo in caso di persistenza nel tempo di infezioni di HPV ad alto rischio oncogenico è possibile, in una minoranza dei casi e nel corso di parecchi anni, lo sviluppo di un tumore maligno del collo uterino.

I tipi pericolosi di HPV (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68) si differenziano da quelli innocui (6, 11, 42, 43, 44) sia in base al sito di azione (i primi attaccano le mucose e i secondi la cute) sia in base ad alcune mutazioni dell’oncoproteina

Cancerogenicità dell’HPV

Una volta che l’HPV è entrato dentro la cellula fa sintetizzare alla cellula infettata due proteine chiamate

Le infezioni da HPV

Gli HPV si contraggono tramite contatto diretto (sessuale, orale e cutaneo) o in luoghi poco puliti (ad esempio bagni pubblici non disinfettati a norma). Non sono presenti in liquidi biologici quali sangue o sperma. Il rischio di contrarre una infezione da HPV aumenta con il numero dei partner sessuali, ed è massimo nell’età più giovanile (20-35 anni). Il virus è più frequentemente trovato tra le popolazione promiscue e in condizioni precarie di igiene.

Come in molte infezioni virali, la terapia dell’HPV è spesso problematica. Poiché tuttavia la maggior parte delle infezioni da HPV regredisce spontaneamente, solo una minoranza dei casi richiederà un trattamento. Nei casi di infezione persistente del collo uterino, non esistono attualmente trattamenti non invasivi di elevata efficacia.

Ogni anno, in Italia, sono circa 3.500 le donne che si ammalano di cancro del collo dell’utero. Quasi la metà muore. Nel mondo ogni anno 400.000 donne si ammalano e la metà di loro muore. Si stima che il 75% della popolazione entri in contatto con il virus almeno una volta durante la sua vita.

Recentemente è stata scoperta una molecola che permette il trattamento del virus HPV, anche nella sua forma cutanea esterna

Infezione da HPV e gravidanza

È possibile che una donna contragga l’infezione da HPV in gravidanza, con conseguente preoccupazione circa l’andamento dell’infezione e la trasmissione al feto. Il rischio di contrarre l’infezione in gravidanza non è diverso rispetto alla non-gravidanza, e la distribuzione dei tipi virali ad alto e basso rischio non presenta differenze. L’infezione può tuttavia comparire la prima volta in gravidanza e dare origine a lesioni genitali che possono assumere aspetti aberranti, molto estese, giganti e friabili. La trasmissione materno fetale è possibile a livello del canale del parto e può provocare papillomatosi ricorrente giovanile e condilomatosi genitale nel nato.

Vaccini

Nel caso dell’HPV ci sono due strategie vaccinative: preventiva e terapeutica. La prima si interessa di prevenire l’insorgenza delle infezioni, la seconda (ancora a un livello sperimentale) di curarle una volta che queste sono già in atto.

Per quanto riguarda la prima strategia è già presente sul mercato, e viene distribuito gratuitamente alle ragazze di età inferiore ai 12 anni (in alcune Regioni, come la Basilicata, anche in altre fasce di età) un vaccino transgenico contenente due proteine del capside virale degli HPV 16 e 18 (responsabili del 70 % dei tumori al collo dell’utero), si tratta quindi di involucri proteici (L1 e L2) detti PLV (particles like viruses) ossia particelle simili ai virus, ovviamente è un vaccino assolutamente sicuro perché completamente privo di virus veri e propri, ha un’efficacia pressoché totale nell’impedire l’infezione di HPV 16 e 18, tuttavia è inefficace nel curare le infezioni già in atto dei suddetti virus, perché le proteine L1 e L2 sono prodotte solo in una piccola frazione di tempo dell’infezione (quando il virus passa da una cellula uccisa all’altra).

Per fare invece un vaccino terapeutico, cioè che cura le infezioni già in atto e curare le tantissime donne che hanno le suddette infezioni, si devono produrre delle proteine che vengono sintetizzate durante tutto il ciclo vitale del virus, come per esempio E6 ed E7. A questo scopo si stanno producendo e sperimentando
E7 (early 7). Questa differente pericolosità è dovuta al fatto che le mucose sono molto più sensibili della pelle alle infezioni di HPV perché la minore robustezza delle membrane cellulari delle cellule delle mucose facilita l’ingresso dei virus all’interno delle stesse, ed in più le oncoproteine E7 dei Papilloma Virus pericolosi hanno delle mutazioni amminoacidiche che permettono un legame e un’inibizione migliore del retinoblastoma rispetto agli E7 dei tipi non pericolosi. Per esempio la differenza amminoacidica principale tra l’E7 dell’HPV 16 (pericoloso) e 6 (non pericoloso) è un acido aspartico in posizione 21 presente nel primo invece di una glicina presente nel secondo, questa sola differenza fa si che la prima proteina abbia una capacità ligante (e quindi di causare il cancro) del 41% superiore alla seconda .E6 e E7, che si legano e inibiscono la RB protein (una proteina che serve a regolare le mitosi cellulari), il che causa divisioni cellulari incontrollate. Si pensa che questi cambiamenti fisiologici che vengono dati alle cellule infettate servano al virus per diffondersi meglio.profilattico non pare avere azione protettiva completa in quanto l’infezione è spesso diffusa anche alla cute della vulva e perineo.condilomi in sede genitale (pene e vulva, perineo). Le lesioni da HPV del collo uterino possono essere riconosciute mediante il Pap test, la colposcopia o tecniche di patologia molecolare, e le lesioni del pene mediante la penescopia.precancerose dell’epitelio, possono essere prese in considerazione la laserterapia o la conizzazione, ossia la resezione di una piccola parte della cervice uterina per asportare una lesione che potrebbe essere maligna o che già lo è ma di dimensioni ridotte. Per la rimozione dei condilomi acuminati della vulva, pene o perineo si può ricorrere al laser, all’elettrocoaugulazione, alla crioterapia o ad applicazioni di podofillina.Verruca). Il farmaco prodotto si chiama Cidofovir, ed è un potente antivirale a largo spettro, maggiormente efficace perfino dell’Aciclovir. Il Cidofovir viene utilizzato principalmente in soggetti con problemi al sistema immunitario (come persone affette da HIV) nella formulazione liquida per via endovenosa, ma sono in produzione anche formulazioni per uso topico esterno (pomate) che non sono purtroppo ancora diffuse in Italia.piante transgeniche che producono questi due antigeni (ovviamente con delle mutazioni che li rendono assolutamente sicuri per la salute umana).

 

Herpes genitalis

Cause e complicanze

L’Herpes genitalis è una patologia causata da un virus denominato Herpes Simplex 2.
Il virus viene contratto sovente con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto.
Esistono però anche altre forme di trasmissione.
L’infezione tende frequentemente a recidivare.

Sintomi

Formazione sulla vulva di vescichette che tendono ad ulcerarsi.
I sintomi sono bruciore e dolore piuttosto intensi localizzati nella zona delle lesioni.